EX GRANAI DEL CASTELLO - Mostra:"Dare nuova vita" Sculture di Ann Stefani

Nei giorni di RossoBarbera sarà possibili visitare gli Ex Granai  del Castello e ammirare le opere di Ann Stefani.
DARE NUOVA VITA
Ann Stefani è nata in Inghilterra ed è laureata in scienze alimentari. Nel 2003 si è trasferita nelle Langhe e, durante la ristrutturazione della sua cascina, ha scoperto dentro di sè un lato artistico che non aveva mai saputo di avere. Così è iniziata la seconda fase della sua vita, questa volta artistica. Spinta dalla passione che sente per le vecchie case abbandonate della zona e per i loro contenuti in decomposizione, Ann scopre bellezza ovunque e crea sculture semplici ma sensibili, spesso in un perfetto equilibrio naturale eseguendo pochissime e sempre minime modifiche sugli oggetti originali. Desidera trasmettere la bellezza pura e cruda che vede in questi vecchi oggetti. E allo stesso tempo immagina per loro una nuova vita.Nel 2013 ha aperto il Museo del Riciclo a Camo nel vecchio comune esibendo non solo le sue sculture ma anche oggetti utili utilizzabili nella nostra società quotidiana.
Orari: sabato e domenica 10:00 - 19:00
GLI EX GRANAI DEL CASTELLO
Il marchese Filippo Valentino I Asinari, oltre ad ammodernare e ristrutturare il castello, promosse a Costigliole la realizzazione di un nuovo edificio, che avrebbe assunto una funzione primaria nella gestione dei terreni agricoli di proprietà della famiglia feudataria: si tratta dell'agenzia, o “Rustico”, come viene anche definito nei documenti dell'epoca. Questa costruzione, attualmente di proprietà privata, era stata destinata ad ospitare granai, cantine e magazzini, diventando così il cuore pulsante di quella grande “azienda agricola” costituita dai vasti possedimenti fondiari degli Asinari. Durante l'assenza del marchese tale patrimonio veniva amministrato da un suo fiduciario, o “agente”, da cui deriva la denominazione del nuovo edificio. L'agenzia, a pochi passi dal castello e dalla chiesa parrocchiale, emerge per imponenza ed eleganza, più simile a una villa signorile che a un edificio a destinazione agricola. La scelta del progettista dimostra d'altronde come Filippo Valentino non intendesse edificare una semplice cascina colonica: il marchese si rivolse infatti a Mario Ludovico Quarini (1736-1800), uno dei principali architetti in quel tempo attivi in Piemonte. I lavori di costruzione furono avviati nel 1781: si trattava del punto d'arrivo di un percorso iniziato vent'anni prima, quando l'Asinari manifestò interesse per il terreno destinato all'agenzia, all'epoca occupato dall'antico cimitero del paese. Il cimitero del centro abitato di Costigliole si trovava originariamente di fianco alla chiesa parrocchiale, con accesso dalla piazza principale del paese. Si trattava di un terreno “attiguo al recinto del (…) Castello” (...)» (si veda l'anno 1761 di questo testo). «L'agenzia del castello si compone di due corpi di fabbrica, facilmente distinguibili, uniti a formare un unico complesso, sfruttando la pendenza del terreno. A livello della piazza si erge l'edificio “a palazzina”, la cui struttura si basa sull'accostamento di volumi geometrici elementari: un corpo cilindrico centrale, su cui s'imposta un “belvedere” a torretta, tra due volumi a pianta quadrangolare. Semplici riquadrature sulle pareti scandiscono le numerose finestre. Il portone d'ingresso è sovrastato da una lastra in marmo sulla quale è incisa un'iscrizione:
BACCHI, AC CERERIS
MUNERIBUS CONDENDIS, ET COLONIS PUERIBUSQUE HORTENSIBUS
PHIL. VALENTINUS ASINARIUS S. MARTIANI
ANNUNCIATAE ORDINIS TORQUATUS
EXTRUXIT MDCCLXXXI
Oltre alla destinazione agricola dell'agenzia, costruita per mettere al riparo i “doni di Bacco e Cerere”, viene rimarcata l'onorificenza del collare della Santissima Annunziata, già rappresentato nell'arma sulla facciata del castello. L'edificio, che all'esterno si sviluppa in altezza su due piani (cui vanno aggiunti la mansarda nel sottotetto e il belvedere), comprende altri due livelli: uno seminterrato e uno sotterraneo, ricavati scavando nel fianco della collina. In tutti i piani, compresi quelli sotterranei, si ripete una suddivisione planimetrica quasi identica.
Testi Paolo Prunotto